Orosei: Grotta del Bel Torrente

SCHEDA IMMERSIONI – GROTTA DEL BEL TORRENTE

Località più vicinaOrosei (NU)
Profondità minima1 m
Profondità massima8 m
Tipo di immersione Grotta
Grado di difficoltàDifficile
NoteNotevole progressione (>900m)

Posizione ed accessibilità

L’ingresso della risorgenza si apre a livello mare ed alla base dell’alta parete rocciosa (circa 80-100 m) che caratterizza la costa del Golfo di Orosei.
La cavità si può raggiungere solo con un’imbarcazione ed è situata a circa 5 km a sud di cala Gonone. L’ormeggio è possibile davanti all’ingresso, su di un fondale in parte roccioso di 6-7 m.  Il nome è stato dato dai primi scopritori e risale al 1995.

Storia esplorativa

Fu scoperta ed esplorata nel 1995 da Mahler, Morlock e Fancello.
Durante le prime esplorazioni la galleria principale fu sagolata con cavo in nylon ed in acciaio (nella parte più interna).
Nel 2000 Fancello, Fileccia, Mazzoli risistemarono la sagola fino a circa 570 m dall’ingresso (salone) effettuando un primo rilievo.
Nell’aprile del 2002 è stata risistemata nuovamente la sagola fino a circa 900 m dall’ingresso, togliendo ogni altra precedente che potesse intralciare la progressione.

Litologia

E’ costituita da calcari organogeni del Giurese (Malm) di età 145 milioni di anni, con pendenza verso est di 15°-20°. Le faglie e fratture prevalenti hanno direzione NNE – SSW.

Zone di deposito e concrezionamento

Nella parte iniziale (capisaldi 1-4) il fondo è costituito da ciottoli e blocchi arrotondati di calcare e qualche granito. Oltre i punti 6/7 si trovano depositi sabbiosi medi, via via più abbondanti, soprattutto lungo la galleria tra 15 e 19. Tra 20 e 22 è situato il grande salone, lungo un frattura con orientamento N30°E, il cui fondo è in parte occupato da massi di crollo da 40-50 m3.
Oltre il salone i depositi di sabbia grossa granitica aumentano fino a costituire completamente il pavimento tra i punti 24 e 31.

Le concrezioni di stalattiti e stalagmiti sono abbondanti e di grandi dimensioni (anche 2-3 m), ben visibili soprattutto nei laghi emersi (escluso il salone di crollo).

Tali laghi sono situati in corrispondenza dei capisaldii  (7-9 e12-14).

Zone di erosione

In corrispondenza dei punti 18 – 19 le pareti ed il fondo sono caratterizzati da scallops di 8-10 cm di diametro, testimonianza di una fase erosiva vadosa.

Fauna e flora

Non è stato fatto uno studio di questo tipo. Le uniche segnalazioni che si possono fare sono le seguenti:

  • Ritrovamento di un cefalo nel salone a circa 500 m dall’ingresso durante le esplorazioni del 2000
  • Ritrovamento di un’anguilla di circa 30 cm sempre nel salone, nel 2002
  • Ritrovamento di un pesce (non identificato) a circa 800 m dall’ingresso, punto 28 circa
  • In corrispondenza della targa dei 390 m è stato ritrovato un frammento di osso, non recuperato, che si spera potrà essere meglio studiato in futuro

 Analisi/prelievi/misure

Oltre al rilievo topografico, è stata effettuata una misura di portata in una sezione corrispondente circa al punto 20 e sono stati prelevati dei campioni di sedimento per uno studio sui molluschi (prof. P. Mietto, Università di Padova)

Problemi particolari

Le mutevoli condizioni del mare consigliano di lasciare qualcuno di appoggio sulla barca ormeggiata davanti all’ingresso. Come precauzione ulteriore durante l’aprile 2002 è stata stesa e fissata una corda sul fondo, tra l’ingresso ed un punto a circa 50 m da esso.
Sulla verticale del punto era fissata una boa, a cui era ormeggiata la barca di appoggio.

In questo modo se gli speleosub fossero usciti con proibitive condizioni del mare e la barca non era in grado di avvicinarsi agli scogli, potevano seguire il cavo stando sul fondo, dove la forza delle onde è inferiore e quindi essere recuperati.

Esplorazioni precedenti indicano che durante i periodi piovosi, la corrente in uscita è notevole e può impedire l’avanzamento. Nella prima e nella seconda sala, il fondo è occupato da un grosso materasso di posidonie che può accumulare dell’anidride carbonica a livello acqua. Si sconsiglia pertanto di respirare a lungo in questi ambienti.

La visibilità è in genere buona, ma può scendere a 1 m o meno nei periodi piovosi ed in certe zone, come tra 16 e 18 e tra 26 e 31.
La temperatura dell’acqua tra estate ed inverno è di 16°-14°.

In ogni caso è consigliabile una muta stagna per immersioni oltre il salone (570 m da ingresso).

Leo Fancello

La prima parte della grotta del Bel Torrente era interessata al momento della nostra visita da un particolare fenomeno di lattescenza delle acque che pare legato a fenomeni di eutrofizzazione dei fondali in corrispondenza di elevate temperature. Il risultato era di “galleggiare” su un livello lattiginoso con scarsa visibilità. Poi c’era anche l’aloclino